Sangue di quella Terra di Fabrizio Saccomanno apre il Festival Crita a Sogliano Cavour (Le)

Domenica 27 giugno con lo spettacolo “Sangue di quella Terra” di Fabrizio Saccomanno prende il via la quarta edizione di “Crita. Festival delle arti“, promosso da Ventinovenove con la direzione artistica di Mary Negro Gabriele Polimeno, all’interno dell’articolata rassegna Daimon.

Dalle 17:30 (ingresso su prenotazione – 3534294041 – 3395745559 – 3293345515) nel Vigneto Palamà presso Tenuta Pellegrino a Sogliano Cavour, l’attore e regista Fabrizio Saccomanno proporrà lo spettacolo teatrale, liberamente tratto da “La guerra del vino“, libro di Alfredo Polito e Valentina Pennetta (che introdurranno lo spettacolo) pubblicato nel 2010 da Manni editore. Si torna con la memoria a un non troppo lontano 9 settembre 1957, quando i contadini esasperati dal crollo del prezzo delle uve scendono in piazza a San Donaci, così come accade simultaneamente in molte piazze del Salento infiammate dalle rivolte popolari. Il governo reagisce inviando la forza pubblica che nel comune brindisino apre il fuoco sulla folla: Mariò Calò, Antonia Calignano e Luciano Valentini rimangono a terra. La pagina più nera della guerra del vino è rievocata spettacolo dedicato al recupero della memoria delle lotte contadine che, nella provincia di Brindisi e nei paesi del Nord Salento, segnarono intere comunità.

Venerdì 2 luglio (ore 21 – ingresso gratuito su prenotazione – 3534294041 – 3395745559 – 3293345515) in Piazza Municipio a Cutrofiano, sul palco il chitarrista e cantautore salentino Miro (Palmiro Durante) presenterà il suo primo lavoro discografico “A te sarò per sempre”, appena uscito per Nauna Cantieri Musicali e distribuito in edicola con quiSalento. Il chitarrista, autore e cantante è alla costante ricerca di sonorità e linguaggi ricercati che restituiscono, con le sue canzoni, storie intense, d’amore, di guerra, viaggio e paesaggi del Sud, ricchi di emozioni e racconti. Le canzoni di Miro sono poesie raccontate a suon di note, che tessono scorci della vita di tutti i giorni e ricompongono frammenti di questo Sud del mondo. A volte sono malinconiche, ma mai tristi, né scontate, sempre vere e sempre capaci di toccare, e far riflettere. Le sue canzoni ‘arrivano’ a tutti, seppur in una lingua di pochi; Miro scrive e canta in dialetto salentino, lo maneggia con destrezza e ne ricerca suoni e assonanze; lo padroneggia con eleganza, trasmettendo il ‘sapore’ del familiare e allo stesso tempo facendolo risuonare oltre i generi ‘tradizionali’ ai quali è spesso associato. Ma Miro è un “poeta di note” oltre che di parole, che colgono di sorpresa con passaggi armonici inattesi; le sue melodie viaggiano e ci fanno viaggiare tra il mediterraneo e il Sud America, sfiorando sempre chi le ascolta, come le unghie le corde della sua chitarra: una, la sua, eppure sembrerebbero tante. “A te sarò per sempre” è il titolo del suo primo album da solista, ma sono anche le parole del nonno scritte per il suo amore che lo attende, una Lettera dal Fronte, che Miro ritrova tra i ricordi di famiglia e che custodisce nell’anima. Undici canzoni che narrano storie intense, d’amore e di guerra, di viaggi e paesaggi del Sud e che rendono protagonista ogni ascoltatore. Molti sono i musicisti che hanno preso parte alle registrazioni del disco; fra questi Redi Hasa, Valerio Daniele, Giorgio Distante, Francesco Massaro, Rocco Nigro, come anche il maestro Mario Arcari, raffinatissimo musicista per anni al fianco di Fossati, De Andrè, Pagani.

Venerdì 16 luglio (ore 21 – ingresso gratuito su prenotazione – 3534294041 – 3395745559 – 3293345515) nel Piazzale dell’Azienda Fratelli Colì di Cutrofiano l’attore, autore e regista Antonello Taurino metterà in scena lo spettacolo “La scuola non serve a nulla 2.0“, un viaggio tragicomico tra i paradossi della “Buona Scuola” di ieri (discutibile) e la “Scuola su Zoom” di oggi. Sui computer e nelle aule e di oggi, già messe malissimo ieri, convivono antiche rigidità burocratiche e nuove follie kafkiane; il concorsone, la “didattica per competenze”, le gite, la connessione che non va… Fa ridere? Sì. Solo gli addetti ai lavori? Beh, se siete o siete stati professori, studenti, genitori di studenti, allora è la vostra storia. Perché se la scuola in macerie è la parabola più amara di un Paese allo sbando, l’unico riscatto possibile può arrivare dalla convinzione che nessuna riforma o burocrazia potrà seppellire (e nessuna tecnologia potrà sostituire) la relazione umana tra docente e studenti. Perché il docente, come ogni attore, è soggetto vivo davanti altri soggetti vivi. Ovvio, fino alla sorprendente scelta finale.

Martedì  20 luglio (ore 21 – ingresso libero su prenotazione con offerta responsabile – 3534294041 – 3395745559 – 3293345515) in Piazza Cavallotti a Cutrofiano appuntamento con Bocche di dama, uno spettacolo scritto diretto e interpretato da Angela De Gaetano. Margherita, alla vigilia del suo matrimonio, sola nella sua stanza, non riesce a prendere sonno. Mentre aspetta l’alba, i suoi pensieri scivolano in una storia d’amore e di violenza d’altri tempi: la storia tormentata di due adolescenti che per lunghissimo tempo coltivarono il loro legame solo attraverso sguardi da lontano, parole urlate e soffocate nella notte… fino al giorno in cui decisero di scappare via da tutto. Nella storia si intrecciano ambizioni, invidie tra famiglie, teneri legami, preparativi, pranzi della Domenica. Su tutto aleggia la mitica figura di un’anziana donna, che custodisce un nastrino colorato e un segreto. L’opera affronta temi riconducibili all’universo femminile e al mondo dell’adolescenza: la difesa della sensibilità, la violenza troppo spesso subita, l’affermazione dell’identità, la conquista di una dignità, la ribellione, l’amore e il rispetto per la diversità. Curiosità Le bocche di dama sono piccoli dolci a forma di cupola, composti da pasta savoiarda e crema, ricoperti da glassa di zucchero e decorati da una ciliegina rossa. Questi dolci, che il Salento ha in comune con la tradizione siciliana, sono legati alla commemorazione del martirio di Sant’Agata, che subì il taglio della mammella, e spesso sono prelibatezze presenti in occasione dei festeggiamenti nuziali. Il dolce, per via della sua forma, è ritenuto simbolo di femminilità. Il titolo Bocche di dama vuole evocare, al tempo stesso, la leggerezza di un evento festoso, ma anche l’atrocità della violenza sulla donna.

Venerdì 6 agosto (ore 21 – ingresso libero su prenotazione con offerta responsabile – 3534294041 – 3395745559 – 3293345515) in Piazza Cavallotti a CutrofianoChristian Di Domenico sarà in scena con Mio fratello rincorre i dinosauri”, spettacolo (tratto dall’omonimo libro di Giacomo Mazzariol) scritto con Carlo Turati per la regia di Andrea Brunello. “Mi capita spesso di soffermarmi a guardare persone (uomini, donne, bambini) affette da varie malattie oppure diversamente abili, per cercare di capire il loro approccio alla vita, dalle azioni semplici, quotidiane, all’incontro con gli altri; che tipo di relazioni hanno, quali passioni o desideri; come vedono se stessi, quale consapevolezza hanno della loro condizione”, sottolinea Di Domenico. “Ho letto il libro di Giacomo Mazzariol. Ho conosciuto lui e la sua splendida famiglia. La loro storia mi ha illuminato e mi è venuta voglia di raccontarla a modo mio. Così ho deciso di cominciare un nuovo cammino che mi aiuti a rieducare il mio sguardo disabile, affinché riesca finalmente a vedere tutta la bellezza e l’amore che ogni essere vivente è in grado di ricevere e di dare. Senza pregiudizi e senza aspettative. Vedere e scegliere di amare”.

Oltre agli spettacoli di Crita (che, con data ancora da definire, ospiterà anche “Lumie: apparenze pirandelliane” di Ventinovenove), l’articolato progetto Daimon proporrà anche un fitto calendario con i concerti di Dalila Spagnolo (8 luglio a Caprarica di Lecce), Cristiana Verardo (28 luglio a Cursi), Javier Girotto e Vince Abbracciante (2 agosto a Cutrofiano), l’incontro con il filosofo Umberto Galimberti (22 agosto a Cutrofiano), gli spettacoli Emigranti Express di Mario Perrotta (24 agosto a Galatone), Voce con Maria MazzottaAntonino De LucaSilvio Gioia e le incursioni teatrali di Ventinovenove (29 agosto a Caprarica di Lecce), U Parrinu di e con Christian Di Domenico (15 settembre a Galatone) e alcune produzioni della Compagnia Ventinovenove – “C’era due volte” (7 luglio a Corigliano d’Otranto), “Il Principe Galeotto – Il Decamerone in Rime e Stornelli” (14 luglio a Corigliano d’Otranto, 18 luglio a Cutrofiano, 27 luglio a Galatone, 30 luglio a Caprarica di Lecce) e “Il miracolo di Galatone” (10 settembre a Galatone).

Il Festival Crita e la rassegna itinerante Daimon sono organizzati dalla Cooperativa Ventinovenove con la direzione artistica di Mary Negro e Gabriele Polimeno, in collaborazione con le amministrazioni comunali di CursiCutrofianoGalatoneCaprarica di Lecce con il patrocinio di LegaCoop PugliaDistretto produttivo Puglia Creativa e l’Università del Salento e con il sostegno della Regione Puglia nel Programma Straordinario 2020 in materia di Cultura e Spettacolo e, tramite il Teatro Pubblico Pugliese, nella programmazione Custodiamo la cultura in Puglia.
Info prenotazioni e costi
3534294041 – 3395745559 – 3293345515
daimon@29nove.com – www.29nove.com