Nella raccolta, le poesie alternano un’ampia varietà di temi. L’amore nelle sue più ampie declinazioni – quello ricambiato, dolce e salvifico; quello perduto, che si alimenta della memoria e della suggestione di elementi che quella memoria fanno rivivere; l’amore doloroso e passionale, che come una guerra consuma la carne e la mente; l’abbandono e la lontananza; la ricerca infruttuosa di una quiete dell’animo. Quella di Tagli di Carta è una poesia del dubbio, dell’incertezza, incapace di dare risposte ed offrire soluzioni definitive alle piccole sofferenze del vivere che – al pari dei tagli sulle dita procurati dalla carta – pur invisibili, rappresentano una costante, fastidiosa presenza. “Un tempo presente fatto di attesa e ricordo, un tempo agrodolce in cui il vissuto personale trasmigra e si fa altro, si trasforma in una tensione esistenziale che ci porta a camminare, ad attraversare, a farci delle domande e tentare la risposta”, scrive nell’introduzione Osvaldo Piliego.
Jacopo Torre nasce a Lecce nel 1996. Da sempre lettore onnivoro, intraprende gli studi in Lettere Moderne, ai quali alterna un’intensa attività come speaker radiofonico dell’emittente locale Radio WAU e come operatore culturale con CoolClub.
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