Stiamo uscendo definitivamente dal Neolitico e forse anche da quel periodo di relativa stabilità climatica che è (stato) l’Olocene, tanto che il concetto che ormai comunemente designa il chiasmo tra storia umana e storia geologica è quello di Antropocene. Niente sembra essere più come prima. O forse tutto è tornato come in un tempo (geologico) estremamente lontano rispetto alla ristretta temporalità della storia umana. Il “global warming” ha s-fondato la storia umana, aprendola a una dimensione pre-storica. Lo “sfondo” che si presumeva stabile della Natura è venuto meno, come è ormai sempre più evidente per la stessa meteorologia, una scienza che sta progressivamente prendendo atto del crollo dei suoi “fondamenti” empirici. Come ha sostenuto Timothy Morton, senza lo sfondo della “natura” – sfondo che nei millenni la specie umana ha concepito stabile nel suo ciclico ripetersi – non c’è primo piano simbolico, non c’è “mondo”. Quell’intreccio chiasmatico tra tecniche agricole, istituzioni simboliche e (relativa) stabilità climatica che è stato il mondo neolitico, sembra che esser stato sostituito da un incrocio per niente chiasmatico, bensì profondamente discrasico, tra global warming, spillover, crisi economica, crisi degli ordini simbolici. La Summer School ha come obiettivo quello di verificare tali assunti incrociando i discorsi della filosofia con quelli della biologia, della paleontologia, della antropologia, della tecnologia.
Il requisito minimo per partecipare (max 20 iscritti – costo 200 euro) è l’iscrizione al secondo anno della laurea triennale in Filosofia, Antropologia, Ecologia, Storia, Sociologia, Biologia, Scienze Ambientali, Paleontologia.
Al termine della Summer School ai partecipanti sarà consegnato un attestato di frequenza, che potrà essere utilizzato, come è prassi comune nelle Università italiane, per ottenere CFU per il proprio corso di studi.